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Gli Angeli di Akira Zakamoto a Levate (BG)

“Angeli” di Akira Zakamoto approda a Levate (BG) dall' 11 al 25 Aprile 2010.

 


L'esposizione di quadri è stata preceduta da una giornata di festa nella quale la fotografa Simona Vanetti ha ritratto i volti dei bambini della città, dalle foto sono stati tratti i quadri in esposizione.

Il progetto “Angeli” nasce dall' esigenza del pittore di stabilire un contatto stretto tra il quadro e il suo fruitore, al fine di riportare la creazione artistica nella direzione delle persone.

Entrando in contatto con i bambini e il loro immaginario, Zakamoto trae le suggestioni per la realizzazione dei quadri.

“Angeli” ha toccato sino ad oggi le città di Cortemilia (CN), Ivrea (TO), Cervo (IM), Parabiago (MI); nel 2010 raggiungerà anche Valenza (AL) e Rho (MI), ogni tappa di questo viaggio ha confermato all'artista l'importanza del ruolo dei bambini nelle comunità degli esseri umani e la “centralità” della provincia (fantastico ossimoro) nell'Italia del nuovo millennio.
I bambini sono il futuro del genere umano e come tali vanno celebrati.

Come scrive il critico d'Arte Fabio Carnaghi “In questo nuovo ordine iconografico, prima ancora che contenutistico, figure infantili vagano sospese in atmosfere cosmiche e talvolta cosmologiche: ora esploratori dello spazio, ora artefici di mondi. Interi continenti divengono macchie di colore sui volti, quasi esiti di vivaci performances ludiche, mentre la Terra è una palla nelle mani di creature in apparenza così fragili, ma così eterne”.

Nella tappa di Levate Akira Zakamoto si è concentrato sui volti dei bambini, sul loro sguardo intenso e divertito, sulla loro vitalità espressa a tutta forza.
Sono nati così quadri di diverse dimensioni nei quali i volti dei bambini diventano mappe del mondo del futuro, dove gli occhi dei bambini sembrano scrutare oltre la dimensione del percepibile, verso il futuro, verso l'altrove misterioso.

Gli angeli della tradizione si mutano in creature reali, terrestri o addirittura nel Übermensch nietzschiano, nell' “oltre uomo” colui che ha recuperato l'innocenza della vita e del divenire, la sua spontaneità, la gioia di vivere, lo spirito dionisiaco, l'essere se stessi, il godersi il presente e la "terra" senza nascondere la testa nella sabbia delle cose ultraterrene.

Come scrive il critico d'Arte Carlo Gavazzi “Akira sa non solo dipingere ma anche scrivere, e il messaggio che vuole trasmetterci con le parole è un’amplificazione, o meglio un’esegesi (personale ma non distorta) di ciò che disse Gesù circa i bambini e la necessità di esser come loro, perché a chi è come loro appartiene il regno dei cieli – il quale regno, ammonisce lo stesso Maestro, non è da cercarsi altrove, nell’amletico “paese non ancora scoperto dai cui confini nessun viaggiatore ritorna”, bensì quaggiù, fra noi.

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Akira Zakamoto
334.942.87.70
http://www.zakamoto.com

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